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Motivazioni

   Il progetto nasce e trova fondamento nel compito statutario della Caritas che le riconosce essere “organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica” e si pone quindi nell’ottica di coinvolgere persone disposte a condividere un cammino di formazione che le renda consapevoli e capaci di sentirsi responsabili dei più deboli attraverso impegni e azioni di giustizia globale, di tutela dei diritti umani, di soluzione nonviolenta dei conflitti bellici e sociali, di educazione alla pace.

La Caritas vuole offrire l’occasione alla comunità civile e alle comunità ecclesiali di continuare ad approfondire la ricerca di strategie per favorire in tutti i modi la pace e il dialogo. La metodologia di lavoro che prevede di analizzare e approfondire alcuni problemi, di ipotizzare linee di progetto e di verificarne l’efficacia ci offre infatti l’occasione di operare per la pace non in termini teorici ma cogliendo le provocazioni della storia.

La Caritas si vuol far promotrice di una cultura di pace attenta alla ricerca delle cause di profonda ingiustizia diffuse nel nostro Paese e nel mondo intero.

L’impegno di una pedagogia della pace diventa ambito privilegiato della testimonianza di una carità non astratta ma pienamente coinvolta nella storia.

La scuola è rivolta:
  • ai giovani e alle giovani che vogliono svolgere un anno di servizio civile, per offrire loro una seria formazione di base che li aiuti a dare continuità nella propria vita, all’esperienza che faranno col servizio civile;
  • agli insegnanti in genere, e in particolare a quelli di religione, affinché inseriscano sempre più queste tematiche all’interno del loro insegnamento;
  • ai cristiani in genere, che dopo secoli di oblio con la Pacem in Terris di Papa Giovanni XXIII hanno riscoperto che non ci sono guerre giuste (“è alieno dalla ragione pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia”), che “Cristo è la nostra pace” (Ef 2,14) e che “La pace è dono di Dio affidato agli uomini” (Paolo VI);
ai cittadini in genere, che vogliono uscire dall’ignoranza in cui sono relegati dai mezzi di informazione e vogliono intervenire nella storia da protagonisti, lillipuziani uniti a sconfiggere il gigante Gulliver della guerra, delle ingiustizie, delle offese alla dignità delle persone e alla salvaguardia del creato.

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